Scoutismo: un'Avventura da sogno


I sogni sono come avventure, ma le nostre avventure sono sogni sempre vivi ed indelebili nei nostri ricordi.” A circa sedici anni scrissi questa frase e iniziai a utilizzarla in calce nelle mie email. Con queste poche parole avevo sintetizzato la mia esperienza scout e quella meravigliosa sensazione che ha accompagnato ogni mio passo nello scoutismo.
A distanza di anni non posso che confermarla.
Mi capita spesso di parlare con amici non scout di “cosa sia lo Scoutismo”. Raramente mi metto a spiegare l’intera metodologia che accompagna dei bambini nel percorso verso la maturità e responsabilità sociale. Perlomeno non come primo argomento. Parlo piuttosto delle mie avventure. Le Nostre Avventure. Quelle del Perugia 1. Quelle che hanno caratterizzato ventitré anni della mia vita e che hanno plasmato la persona che sono.
È proprio parlando a chi non ha vissuto lo Scoutismo che mi rendo conto di quanto sia stata fortunata nel viverlo.
Chi è della mia generazione non può non aver visto “I Goonies”. L’avventura, la scoperta, la voglia di mettersi in gioco per il bene comune, l’impegno, le sfide e le scelte, la crescita individuale e il forte legame che si crea tra il gruppetto di ragazzi protagonisti.
I Goonies” sono un film, frutto dell’immaginazione del grande artista del cinema, Steven Spielberg. Nei miei occhi però rivedo qualcosa di simile. Il primo EuroJam del Perugia 1 nel ’94 in cui, a soli 14 anni, abbiamo incontrato ragazzi provenienti da svariate nazioni. Abbiamo giocato, cantato insieme sotto le stelle e fatto silenzio, immersi nel creato, al crepitio del fuoco di bivacco. Abbiamo riso alle scenette e fatto buon viso a cattivo gioco quando si è trattato di essere ospitati a pranzo (!) nel sottocampo straniero (e chi si scorda la gelatina di daino!?). Ricordo il cuore che batte forte nel momento in cui, al quadrato generale, il canto dell’addio si eleva a una sola voce.. ma in più di 10 lingue diverse. Non posso dimenticare e non ridere del campo invernale in cui ho guidato le altre per alcuni chilometri seguendo la bussola che indicava la griglia metallica che stavo portando nell’altra mano! O il campo di servizio estivo AVAD in cui abbiamo assistito ragazze come noi, ma affette da malattie degenerative, in tutte le loro prime necessità: “Io sto messa male, ma Masini sta peggio eh!” (commento di Iole, ragazza ventenne che da pochi mesi era stata costretta alla sedia a rotelle). Impossibile non ricordare le uscite in cui siamo tornate affamate, fradice e infreddolite perché qualcuna si era dimenticata i picchetti, qualcuna le padelle, chi il sacco a pelo, chi la giacca a vento. L’Euromoot in cui ti dicono di seguire il percorso blu dandoti una cartina in bianco e nero e finisci in una fattoria oltre confine in cui l’anziana coppia di signori, che non sanno cosa sia un cellulare e che non parlano una parola d’inglese, ti accolgono (tutte e 50!) offrendoti il latte appena munto. I voli estivi in cui bimbe furbette (ma con Capo un po’ più furbette di loro) finalmente mangiano la pasta con la verdura (“Buona la pasta al salmone!”…peccato fossero carote!). La prima fotografia scattata da una Cocci, ora Capo, appassionata di fotografia.
Il silenzioso stupore nell’ascoltare canti polifonici in abazie gregoriane e l’alba tra la foschia che si dirada al sorgere del sole tra le vallate viste dall’alto del giardino dell’eremo in cui ci siamo accampate per la notte. Il campo in Polonia alla scoperta delle miniere di sale e scout dai diversi costumi ai quali ti prometti sposa (ovviamente senza saperlo!) solo perché ignara accetti una coroncina di fiori! Il risveglio in tenda accompagnato dal crescente canto degli uccellini che ti invita a vivere il dono di una nuova giornata in sintonia con i ritmi della natura. L’inno d’Italia cantato istericamente insieme e a squarciagola, per superare gli ultimi chilometri in salita che ti separano dalla doccia rinfrescante. Le dolci signore che ti accolgono a casa e che vogliono condividere con te i capitoli sulle donne della Bibbia preparati per la Route estiva con l’aiuto dell’Assistente Spirituale. La notte in tenda, sotto il diluvio e i tuoni, in cui ci diciamo cosa vorremmo diventare da grandi, tra stiliste d’alta moda e protettrici di rinoceronti bianchi in estinzione. L’agitazione nell’esibirsi in una recita o un musical sul palco del teatro dell’Oasi all’aprirsi del sipario. L’emozione di vedere nei Capi maturi e premurosi di ora, i bambini che hai guidato per mano da piccoli. La soddisfazione di innalzare l’asticella del “Ce la possiamo fare” e arrivare in bici fino alla porta di casa al termine della Route su due ruote. Le feste delle famiglie tra le pinete e i giochi in cui condividi ridendo sfide tra squadre composte da genitori e fratelli. Le infinite gare dolci in cui i giudici tutti gli anni si pentono di essersi proposti per poi rifarlo l’anno successivo. Il “Buona Strada” pronunciato consegnando la bussola con il Tau al termine del percorso di Fuoco e di tanti anni camminati a fianco una dell’altra. Le lacrime versate insieme, alla scomparsa di un familiare o di un componente del gruppo, o quelle di gioia al matrimonio o nascita di un bambino di chi ha condiviso tanta Vita insieme a te.

Grazie alla guida dei Capo e la pazienza dei genitori, abbiamo sbagliato, ci siamo a volte scontrati, ma poi sempre chiariti (e se ci fosse qualcosa ancora in sospeso, ti prego di perdonarmi, avere pazienza, essere superiore a me e venirmi in contro per chiarirci). Perché lo Scoutismo non è vivere un mondo ideale e astratto in cui tutto va sempre bene. Sì, si sorride e si canta anche nelle difficoltà, ma lo si impara strada facendo. Lo Scoutismo è un processo educativo di responsabilizzazione progressiva in cui oggi sbagli tu e io ne “pago” le conseguenze e domani può capitare che sia l’opposto. È la libertà di poter sbagliare ed essere aperte alla correzione fraterna che fa crescere, più dell’astenersi dal prendersi responsabilità per non sbagliare. Lo Scoutismo è crescere insieme e prepararsi per la vita adulta.
Lo Scoutismo ti regala (ma te lo devi guadagnare!) uno scrigno di valori, esperienze e amici VERI che, a distanza di anni, saranno sempre lì felici di accoglierti e ridere insieme delle avventure passate.

“Nessun profumo vale l’odore di quel fuoco” diceva B.-P. È proprio vero.
Ora, che da qualche anno sono una scout attiva solo al di fuori della vita associativa, quelle avventure continuano a farmi sognare e rimangono sempre vive e indelebili nei miei ricordi.

Siamo un Gruppo da sogno, non ve lo dimenticate mai!
Buona Strada sulla Sua Strada!


Alessandra, Airone Libero

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