"Estote Parati": siate sempre pronti a farvi emozionare dalle occasioni della vostra vita

 

Quando mi è stato chiesto di scrivere un articolo su una delle mie esperienze scout mai avrei pensato di ricordare con voi il San Giorgio dei 100 anni del Guidismo.

Non perché non sia stata una bella esperienza, ma non è mai stato uno di quei ricordi che con il tempo riportavo alla mente. Non so esattamente il perché. Ed è forse questo il motivo per cui ci ho messo molto tempo a scrivere.

Ripensavo a quei giorni, alle attività fatte, ero Capo Squadriglia.. e che Squadriglia sottolineerei! Una bomba, eravamo 8, o forse anche 9, tutte ragazzine in gamba e con una voglia di dimostrare di essere toste che non avete idea.

Però non ricordo benissimo le attività, non sono mai stata brava con la memoria e le cose da ricordare e chi mi conosce bene lo sa!

Ma di quel San Giorgio ho dei flash di momenti veramente esilaranti: le ciglia bruciate durante la gara di cucina per mantenere la fiamma alta e costante, perché dovevamo vincerla quella gara, ma non so come sia andata alla fine, se ne sia valsa la pena. I km per riempire le taniche d’acqua, eravamo molto distanti dalla fonte e dovevamo passare in mezzo a non so quante tende. Ricordo la «cazzutaggine» che mettevamo tutte nei giochi e ricordo la pioggia (amica sempre presente al San Giorgio).. sì, la pioggia che fece piangere disperatamente Marianna che era in preda al panico perché non trovava gli occhiali da vista.. non li trovava perché li aveva indosso!

Eravamo così tante Guide, ricordo le tantissime tende, eravamo divise in sotto campi per poter gestire tutto al meglio, mi pare fossimo tutti i Distretti del centro Italia, e solo Roma ha 4 distretti che occupavano mezza base di Soriano. Facevamo il quadrato dell’alza bandiera in cui erano visibili solo le Capo Squadriglia perché altrimenti non sarebbe bastato lo spazio!

Nel tentativo di riportare alla mente quei giorni quello che meglio ricordo è quella sensazione che sentivo dentro di me, sensazione a cui ho saputo dare un nome solo con il tempo, con tanti altri campi estivi, con tanti campi mobili, con tanti raduni, tanti km, tanti sacrifici, tante risate e tantissime lacrime: l’amore profondo che nutro per lo Scoutismo.

Forse è stato proprio in quel San Giorgio che si è accesa chiara in me quella fiamma.

Ringrazio il Signore ogni giorno di avermi dato la possibilità di vivere certe esperienze che mi hanno condizionato talmente tanto la vita da essere quella che sono oggi anche per merito di tutto ciò.

Emilia, Brezza Leggera

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