A casa del templare che si preparava al Cammino di Santiago


Il Branco “Waingunga”, nelle sue trenta primavere di caccia, ha vissuto molte avventure guidato dagli Akela che si sono avvicendati negli anni, insieme ai tanti Vecchi Lupi che hanno cacciato con noi, ma le Vacanze di Branco che ricordo con maggior piacere sono quelle del 2013: dopo appena un anno di pausa dal mio Servizio in Branco, non avevo resistito al richiamo della Giungla e senza accorgermene mi ero ritrovato dopo qualche mese di nuovo alla guida del Branco, unica unità in cui fino ad allora avessi mai prestato il mio Servizio.

L’anno 2013 vide l’ingresso di molti Lupetti e la conferma di quasi tutti i lupi che avevano cacciato con il Branco l’anno precedente e di mese in mese andavano affinandosi le capacità dei lupetti e il Co.Bra. diventava sempre più affiatato: fu così che capitammo a casa del Templare che si preparava per il Cammino di Santiago.

Sì, confermo che quanto avete letto non è frutto né di una cattiva digestione né di una serie di errori di battitura, ma andiamo con ordine. Insieme al mio Consiglio di Branco volevamo preparare una caccia estiva ricca di prede per i nostri Lupetti, molti dei quali sono ancora nel gruppo sia come Esploratori che come Rover; e dopo molto lavoro trovammo che non c’era di meglio che avere durante le vacanze di branco la visita del centurione romano Caio Bono, che con la sua arguzia tutta romanesca potesse tirare fuori da ciascun Lupetto un vero “
sordato de Roma… se fa pe’ dì… ”: ci mancava solo una casa nella quale Caio potesse fare la sua apparizione. Solo che di case libere non ne trovammo e alla fine ce ne fu consigliata una a Rigutino di Cortona, ma non era proprio libera: era casa di Giovanni, Cavaliere Templare! Avete capito bene: un cavaliere con tanto di croce patente: rossa con otto punte (come la nostra) scudo, spada.. niente cavallo, ma bastava così! Anche perché la sera il cortile diventava meta di tutti gli anziani del paese che si riunivano per scambiare quattro chiacchiere.

Per fortuna in quel periodo Giovanni si stava preparando per un pellegrinaggio a Santiago de Compostela e tra commissioni e cene da amici ci ha lasciato liberi di organizzare le vacanze di Branco come meglio volevamo, tra racconti giungla, visite dell’Akela di Distretto e l’immancabile Caio Bono e il suo addestramento che prevedeva prove fisiche, così come la preparazione della cena del legionario (focaccia fatta dai lupetti e carne alla brace) che è terminato con la visita al “tatuatore”, che ha ricoperto i lupetti di disegni e simboli imperiali per festeggiare la fine delle prove da sostenere per entrare a fare parte dell’esercito romano.
Non poteva mancare l’uscita, nella quale abbiamo raggiunto un vero e proprio parco naturale a pochi (si fa per dire) chilometri che abbiamo percorso a piedi allietati dalla costante domanda: “Quanto manca, Akela?”, intercalata da: “Siamo arrivati?” che i lupetti ripetevano ogni 200 metri! Nel parco comunque abbiamo trovato sia cinghiali allo stato brado, che mangiavano dalle mani dei turisti e dei lupetti, che cerbiatti ed altri animali che qualche lupetto ha ritratto per la specialità di pittore e non sono mancate nemmeno le vesciche ai piedi!

Come sempre accade i giorni del campo vanno sempre di corsa e in breve ci siamo trovati alla giornata conclusiva nella quale abbiamo condiviso con lupetti, genitori e il cavaliere Giovanni un bel pranzo cucinato sulla brace.

Auguro al Branco Waingunga almeno altre trenta di queste primavere!

Marco Valerio
Akela

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